“RelAzion’Arti a Castel di Lago”
Le Iniziative In Corso
RACCONTAMI LA TUA STORIA
Una delle attività fondamentali caratterizzanti il progetto stesso è : Raccontami la tua storia.
Essa è rivolto agli anziani e che si svolge, con incontri settimanali.
L’intenzione è quella di installare nel borgo di Castel di Lago, in maniera permanente durante l’anno, laboratori e percorsi di Arteterapia dedicate alle persone anziane.
Il fine e di fare opere stimolanti nei confronti della loro capacità espressiva, comunicativa e della loro inclusione all’interno della società.
Questo progetto nasce dall’esigenza di andare incontro ai bisogni e alle difficoltà dei soggetti della terza età ma anche dall’esigenza di riscoprire le loro potenzialità, far riemergere le loro conoscenze e riscoprire l’importanza del tramandare antiche tradizioni.
Proponiamo la riscoperta delle storie di vita dei nostri protagonisti attraverso l’arte-terapia utilizzando diversi mezzi espressivi quali, la poesia e la scrittura, la manipolazione e il ballo dove il racconto della propria storia è occasione di socializzazione e valorizzazione.
Si tratta di laboratori e percorsi di Arteterapia dedicati alle persone anziane cercando di fare opera stimolante nei confronti della loro espressività, della loro capacità comunicativa e della loro inclusione all’interno della società.
L’attenzione ad anziani è operata in maniera permanente dal partenariato e incentra nei loro confronti una serie di attività volte a favorirne il loro ruolo all’interno della società e a combatterne o prevenirne un potenziale disagio.
Il Sostegno
Oltre ciò, il partenariato vuole offrire un concreto sostegno alle persone anziane con condizioni di isolamento, emarginazione e problematiche legate all’età.
Ciò che caratterizza una popolazione rispetto ad un’altra è la sua identità culturale.
Questa passa attraverso un percorso fatto di generazioni di individui che tramandano il loro sapere rappresentato dalla summa delle esperienze dei singoli vissuti.
Offrire quindi la possibilità ai detentori dell’esperienza, ai seniores, padri e madri o anziani nell’accezione corrente, di comunicare il loro sapere ai nuovi arrivati, agli juniores, è una opportunità e un dovere che tutti noi abbiamo.
Questo sapere passa attraverso la condivisione dei gesti quotidiani in spazi comuni ed è fatto di cose concrete come cibi e bevande, parole e dialetti, usanze legate al calendario della Terra.
La conoscenza che si tramanda
Conoscenza delle erbe spontanee insieme ai loro usi e alle leggende che le circondano, creazione di manufatti artigianali, scoperta di arti e mestieri della tradizione.
Racconti di storie e aneddoti su fatti e personaggi locali; ma anche condivisione dei canti e delle danze di un tempo.
Rappresentazioni pittoriche, scultoree e cinematografiche del passato, i giochi con cui i bambini di un tempo si divertivano.
Ogni gesto, ogni usanza parla di noi e contattare quelli del passato può consentirci di rivivere legami affettivi che hanno importanza nella nostra esistenza.
La creazione, da parte nostra, di situazioni nelle quali tutto questo sapere possa essere mostrato e somministrato è un debito contratto con coloro che ci precedono e che noi dobbiamo onorare.
La società odierna, pur offrendo molte facilitazioni tecnologiche, costringe alla frammentazione culturale e generazionale.
Recuperare il senso della comunità significa impegnarsi sia nel rivalorizzare ciò che di buono viene dal passato ché nello sviluppare le altrettanto buone tendenze appartenenti al presente.
Significa anche far sì che coloro che fanno parte della comunità possano prendersi cura della propria salute attraverso il buon cibo, il sano movimento e un’interazione sociale creativa e funzionale al benessere; allo stesso tempo vuol dire recuperare l’uso dei sensi per entrare in contatto con l’altro e con la Natura.
La visione dell'attività
Nella nostra ottica, il presente può trovare la sua dimensione di sviluppo e slancio verso il futuro, recuperando le dimensioni sensoriale, relazionale e sociale che il passato sapeva valorizzare nella loro concretezza.
Parole come integrazione, responsabilità, condivisione e promozione del benessere diventano fatti nel momento in cui vengono realizzati dei percorsi formativi condotti da operatori esperti, psicologi, artisti, arte terapeuti, linguisti, insegnanti, studiosi.
Si intende quindi, tramite il progetto RelAzion’Arti che da anni è impegnata sui fronti arte terapeutico, psicologico, educativo, sociale, relazionale, artistico, linguistico e formativo, proporre un ventaglio di percorsi. che possono coinvolgere le persone del luogo.
Servizi di sostegno, consulenza, prevenzione, riabilitazione, intervento, diagnosi e cura a livello
individuale, di coppia, familiare e di gruppo.
Ci si pone sul territorio come una “realtà” attenta
alle problematiche sociali pronta con i suoi servizi a operare in maniera concreta all’interno di
esse per favorire il benessere psico-fisico dei residenti.
Le attività svolte all’interno dei borghi andranno a migliorare la vivibilità dell’ambiente stesso
contribuendo a contrastare il decadimento e l’abbandono del borgo.
CUROMI, rivolto a bambini e ai genitori
Nel progetto CURòMI, l’arte è soprattutto strumento di conoscenza di sé e dell’altro con l’obiettivo di co-costruire relazioni di fiducia del bambino verso l’adulto e dei bambini fra loro.
Il laboratorio si realizza attraverso l’intervento integrato dell’arte-terapeuta e
di diverse figure artistiche.
La manipolazione della creta, il telaio, il mosaico, la pittura, il gioco in lingua
straniera, il movimento creativo, la musica, la lettura e la creazione di diversi manufatti attraverso materiali di riciclo, il teatro, offrono ai bambini la possibilità di
apprendere nuove competenze e insieme creare modalità flessibili e stabili dello stare bene in gruppo.
La componente sensoriale-corporea e l’immaginario dei bambini prende vita in uno spazio costruito insieme nel quale ciascuno può sentirsi accolto e riconosciuto nella propria unicità, trovando modalità sempre nuove per esprimere i propri vissuti e pensieri.
La valorizzazione delle risorse di ciascuno si inserisce nel contesto del gruppo, stimolando l’acquisizione di diversi stili di contatto per modulare la relazione con l’Altro ai fini dell’arricchimento reciproco e dell’integrazione.
CURòMI, emozioni in gioco
L’attività prevede un lavoro sulle emozioni attraverso la riscoperta dei giochi del passato e l’esplorazione dei vissuti dei bambini in relazione allo spazio.
Prendiamo in considerazione le emozioni fondamentali: gioia, rabbia, tristezza, disgusto, paura e sorpresa e ci soffermiamo su due particolari vissuti, quello di libertà e quello di costrizione, che rappresentano dimensioni fondamentali dell’essere umano intimamente legate al proprio immaginario.
Quando i bambini si sentono liberi e quando costretti?
Ci proponiamo di esplorare il loro modo di sentirsi dandogli la possibilità di rappresentarlo, viverlo e verbalizzarlo.
Il gioco, processo fondamentale di costruzione dell’identità, prende forma in uno spazio concreto, lo spazio immaginato e sentito da ciascun bambino; ci divertiremo ad osservare come la forma, la dimensione e i confini dello spazio che costruiamo cambiano a seconda di come ci sentiamo e di quello che immaginiamo.
Sarà più piccolo e chiuso con confini definiti e rigidi quando ci sentiamo tristi o arrabbiati e più grande nella gioia e nel vissuto di libertà?
E come sentiamo il nostro corpo nelle diverse emozioni?
Come lo spazio, interno ed esterno, chiuso e aperto si ripropone nel nostro modo di giocare?
Come giocavano i bambini nel passato e come lo spazio aperto e sociale influenzava il loro immaginario, il modo di sentirsi e comunicare ?
Ci lasceremo coinvolgere in queste riflessioni vivendole nel gioco e provando a scoprirci artefici del nostro divertimento, estrapolando modi di interagire che possono essere comuni a diverse epoche pur variando condizioni, spazi e modalità e che sappiano ricercare nella condivisione dell’emozione la nostra presenza.
I Genitori
Nel percorso i genitori sono parte importante e possono essere coinvolti in un percorso parallelo che permetta loro di sperimentare uno spazio in cui mettersi in gioco e strutturare modalità flessibili e creative di interazione con i figli.
Il progetto si è rivelato molto utile sia per promuovere la relazione nel gruppo sia per favorire nei bambini una maggiore fiducia nella possibilità di contattare ed esprimere i propri vissuti e pensieri, maturando la capacità di autoregolasi e rendendosi protagonisti attivi del gioco con gli altri.
Particolare valore assume la base sensoriale, corporea ed immaginativa delle esperienze proposte che ci consente di entrare in contatto con il “Sentire“, sviluppando la propria individualità in un’ottica psicofisiologica, secondo i presupposti dell’arte-terapia e del modello psicofisiologico integrato del Prof. Vezio Ruggieri dell’Università “La Sapienza” di Roma.
Il progetto ha avuto risultati importanti anche in relazione all’apprendimento scolastico e al rapporto con gli insegnanti, portando l’allievo a sperimentare maggiore fiducia nella possibilità di essere compreso e nel sentirsi apprezzato dall’adulto e dai compagni, creando un clima più sereno nella classe e un’identità di gruppo più stabile.
Il progetto si è rivelato molto utile anche nell’ambito dei disturbi dello spettro autistico, dei disturbi dell’ansia e dell’umore, dei disturbi dell’alimentazione e dell’immagine corporea, nel campo della disabilità e nei casi di problematiche posturali di varia natura ed entità.
Perchè Curòmi ?
Nel riproporre Curòmi a Castel di Lago, ci auspichiamo insieme agli obiettivi e alle modalità sopra elencate, di incentivare la presenza dei bambini che frequentano questi piccoli paesi, creando un punto di riferimento per la promozione del benessere dei bambini e la presa in carico di situazioni problematiche che sia di sostegno anche per le famiglie dei bambini stessi.
Il percorso CURòMI, emozioni in gioco si rivolge ai bambini e ai loro genitori e prevede incontri di gruppo, una volta a settimana. Gli incontri sono condotti da psicologi ed arte terapeuti ad orientamento psicofisiologico integrato e da varie figure artistiche.
LA PSICOLOGIA E L’ARTE-TERAPIA
Il sostegno psicologico si realizza attraverso l’esperienza sensoriale-corporea ed
immaginativa.
Attraverso la manipolazione dell’argilla, il suono e il movimento creativo,
pensieri, immagini, vissuti prendono forma rendendo più immediato il contatto con le nostre dinamiche profonde e creando un veicolo di condivisione e maggiore consapevolezza.
Il percorso è rivolto a bambini, ragazzi e adulti.
È finalizzato alla terapia individuale e di coppia, al sostegno genitoriale, alla cura di problematiche psicofisiche di varia natura ed entità.
Si realizza anche come strumento di prevenzione e promozione del benessere, di riabilitazione e sostegno della disabilità, di relazione ed integrazione di gruppo, per bambini e adulti.